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Carnevale di Viareggio

La tradizione del Carnevale di Viareggio ha radici storiche e risale al XIX secolo; il primo corso mascherato, venne organizzato nel 1873, lungo la Via Regia e solo dal 1921 la sfilata fu trasferita sul lungomare . Fin dalla sua nascita, la manfestazione è caratterizzata dalla presenza di carri allegorici in cartapesta alla cui costruzione dei quali, ogni anno, si dedicano maestri capaci di realizzare vere e proprie opere d’arte.

Da allora, di anno in anno, i carri si fanno più belli e sfarzosi. Un crescendo progressivo di materiali (legno, scagliola e juta), tecnica e fantasia.

Scherzi irriverenti e scenografie grandiose; la sfilata di Viareggio si imposta fin dai primissimi anni come evento di satira politica oltre che di costume; ispirata ad avvenimenti della politica nazionale e internazionale e a personaggi della vita sociale di cui divengono originali caricature. I carri erano molto ampi, con gli anni resero possibile ai giovani di salire, divertirsi e dialogare con la folla, lanciare coriandoli, stelle filanti e caramelle.

Nel 1930 il pittore Uberto Bonetti, ideò la maschera di Burlamacco, comparso per la prima volta nel manifesto del 1931. Un pagliaccio che riassume in sé un puzzle di elementi sottratti alle maschere italiane della Commedia dell’Arte: la tuta a scacchi biancorossi di Arlecchino, il pompon da cipria rubato dal camicione di Pierrot, l’ampia gorgiera bianca di Capitan Spaventa, il copricapo rosso di Rugantino, ed infine il mantello nero svolazzante, tipico di Balanzone. Il nome Burlamacco fu suggerito a Bonetti da Buffalmacco, pittore fiorentino e personaggio del Decamerone. Bonetti sostituì la radice “buffa” con “burla”, già utilizzata per il canale del porto, il Burlamacca. Da allora ogni anno Burlamacco scende dal suo piedistallo e presa per mano Ondina, la sua compagna, annuncia l’inizio del Carnevale.

Trasportate via etere in tutto il mondo dalla Radiotelevisione italiana (già alla sua nascita nel 1954), le immagini, i suoni, i colori e naturalmente le burle del Carnevale di Viareggio diventano un’occasione di incontro tra popoli e culture diverse. Un intero mese di feste diurne e notturne, con sfilate di carri spettacolari, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere, che attira migliaia di visitatori.

Nel 2001 viene inaugurata la Cittadella del Carnevale, un complesso polifunzionale che ospita i moderni laboratori per la costruzione dei carri e la scuola della cartapesta. Presto ospiterà anche il museo del Carnevale, un percorso multimediale proteso a valorizzare e diffondere la memoria storica e culturale del Carnevale di Viareggio e del Carnevale di tutto il mondo.

Fondazione Carnevale di Viareggio Tel. 0584 1840750 – Fax 0584 47077.


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